San Siro è uno dei più grandi quartieri di edilizia residenziale pubblica della città di Milano, realizzato tra il 1935 e il 1947 attraverso un progetto unitario riconducibile ai principi dell’architettura razionalista. In parte oggetto di alienazioni del patrimonio, il quartiere rimane ancora per la sua maggior parte di proprietà di Aler Milano, che è responsabile anche della sua gestione per quanto riguarda le residenze e le loro pertinenze. Nato ai margini della città, negli anni il quartiere ha visto svilupparsi attorno a sé un contesto estremamente diverso da quello in cui era sorto.
Oggi San Siro è parte della città consolidata e si trova in un contesto piuttosto centrale, agiato e accessibile, vicino a importanti polarità urbane, luoghi della trasformazione e della rigenerazione della città. Seppure ben connesso alla rete di mobilità cittadina e ai principali servizi, San Siro può essere considerato oggi una “periferia interna”, in virtù della sua esclusione dalle dinamiche di sviluppo della città circostante. Sul piano urbanistico il quartiere è molto disomogeneo: alterna ampie aree verdi ad altre completamente cementificate, strade di varie categorie, villette a condomini, abitazioni popolari a palazzi e ville di prestigio. La maggior parte delle costruzioni risale all’ultimo mezzo secolo.
Oltre alla riqualificazione degli scali ferroviari e all’ampliamento delle linee metropolitane, a Milano assisteremo anche ad una profonda trasformazione di questo distretto che, in origine, si prefigurava come una sorta di “città giardino”, ricca di vaste aree verdi e di attrezzature destinate alle attività sportive.
La trasformazione riguarda innanzi tutto lo stadio Meazza, la “Scala” del calcio, e l’ex Ippodromo, il primo tuttora al centro di un tavolo di lavoro per definire dovrà andrà realizzato, se all’interno di quest’area oppure in un comune al confine con Milano; il secondo con il suo rilancio come impianto unico degli sport equestri. Qui nasceranno poi le nuovissime “Terme di Milano” ovvero la riqualificazione delle ex scuderie De Montel, progettate dall’architetto milanese Vietti Violi e realizzate nel 1918 e tutelate dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Fra un paio di anni vedremo realizzato il complesso termale più grande d’Europa, grazie alle acque sulfuree trovate a 290 metri di profondità, i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2023.
In questo contesto di trasformazioni urbanistiche e territoriali si inserisce il progetto denominato “Syre” di rigenerazione urbana, su iniziativa di Axa Investment Managers e Redbrick Investment Group, che prevede la realizzazione nell’area delle ex scuderie, demolite nel 2020, di due complessi a funzione residenziale per un totale di circa 22 mila metri quadrati di sl. Il progetto è dello Studio Marco Piva e Abitare Co. si occupa della commercializzazione degli appartamenti, 72 nella torre alta circa 70 metri e 48 nel palazzo in linea, con tagli che vanno dai bilocali fino agli attici e che saranno consegnati nel 2025.
Nel progetto il verde avrà un ruolo dominante, estendendosi dal grande parco, cuore dell’intervento, ai grandi terrazzi e ai balconi, alle logge e alle pensiline con un forte richiamo a un nuovo stile di vita in cui la “casa” non sarà concepita come semplice luogo dove tornare dopo una giornata di lavoro o di studio, ma come luogo prescelto per una “nuova socialità” urbana, familiare e di vicinato.